Pochi giorni fa abbiamo celebrato la giornata della Memoria. Abbiamo parlato di una storia che insegna a non ripetere stragi. Abbiamo pensato che ci sono tragedie di cui l’umanità si è macchiata, e che oggi non potrebbero mai ripetersi. Invece, da tempo ormai dobbiamo fare i conti con qualcosa che, oggi e qui, nelle nostre terre, sta già accadendo.
Una sparatoria contro immigrati a sfondo razzista è l’ennesimo tragico segnale di una cultura neofascista e razzista che è attualità. L’enormità di quello che, sotto diverse forme e modalità, sta ripetutamente accadendo, ci porta ad alzare il livello di attenzione e fermarci.
La rabbia, la paura del futuro, la disperazione delle persone non possono e non devono trasformarsi in una caccia al colpevole fatta di odio, in cui si vedono razze e non persone, stereotipi e non storie.
Ognuno di noi, nelle proprie azioni quotidiane, nei gesti, nelle parole scambiate in una piazza fisica o nelle piazze virtuali dei social network, ha il dovere di arginare e fronteggiare il qualunquismo, spegnere i focolai di odio piuttosto che alimentarli, isolare e condannare chi soffia ogni giorno sul fuoco del razzismo e attenta alla convivenza civile tra persone.
Come cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori, cooperatrici e cooperatori, abbiamo il dovere, insieme ai politici e a chi scegliamo per rappresentarci, di costruire ogni giorno la nostra rivoluzione culturale, veramente antifascista e democratica, come la nostra Costituzione indica, nei gesti e nelle parole quotidiane, consapevoli del peso enorme che queste hanno.
I giovani cooperatori di Generazioni Legacoop
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