Come dice una giovane cooperatrice sul finire del videoracconto di Parma 2013, dall’evento di Generazioni si torna con la testa piena di idee, stimoli, pensieri positivi e grande carica. Per nutrire queste sensazioni e non disperdere l’aria internazionale che abbiamo respirato nel cinema Edison, abbiamo stilato un vademecum del giovane cooperatore emiliano-romagnolo e internazionale.
1.
Non hai mai pensato al fatto che la tua cooperativa potesse aprirsi al contesto internazionale? Ora è arrivato il momento di farlo! Poi magari scoprirete che non è adatta, non è il momento, non è il caso. Ma un’analisi va fatta. Ci sono tanti modi per essere internazionali, leggete il decalogo fino in fondo!
2.
La cooperazione è già internazionale. E con Generazioni in movimento, i nostri viaggi autorganizzati e autofinanziati per conoscere la cooperazione europea, ne abbiamo avuto le prove. Generazioni sta preparando una mappa dei ruoli e delle funzioni in ambito internazionale e molti contatti li ha già. Sono a tua disposizione e potrai contribuire ad arricchire la rete.
3.
Affrontare il contesto internazionale con altri partner collaudati consente di diminuire i rischi e moltiplicare le opportunità. Ricordati che per molti soggetti economici la costruzione di reti è gravosa, i giovani cooperatori sono avvantaggiati, perché il solo essere cooperativa è spendibile nel mondo. Generazioni di per sé è una rete efficace che può generare in maniera esponenziale altre reti. Frequenta i nostri canali di diffusione, o contatta direttamente il responsabile di Generazioni sul tuo territorio.
4.
Non sottovalutare il fattore antropologico (cultura, lingua, usi e costumi). Conosci te stesso ma anche gli altri.
5.
L’internazionalizzazione è un percorso strategico aziendale di crescita culturale e professionale. E come tale ad esso vanno dedicati tempo e risorse (umane ed economiche). Generazioni sta raccogliendo le buone pratiche che metterà a disposizione di tutti. La storia di chi ci ha provato, ha faticato e poi ce l’ha fatta può essere utile a ogni cooperatore. Anche solo come ispirazione. La strada è in salita perché il processo non è facile, ma una cooperativa non è mai sola in una nuova avventura.
6.
Internazionalizzare non significa delocalizzare, né solo esportare. Anche le cooperative possono internazionalizzarsi! A Parma 2013 c’erano 3 soggetti –cooperativi e non– che curano processi di internazionalizzazione delle imprese, anche con progetti di sistema per cogliere tante opportunità in più. Perché non iniziare a informarsi su questi possibili sviluppi?
7.
Le competenze necessarie per internazionalizzarsi possono essere sviluppate internamente attraverso la formazione dei dirigenti. Oppure inserendo nuove professionalità già preparate. Generazioni si fa carico di promuovere l’inserimento di moduli formativi specifici nei percorsi di alta formazione.
8.
Conoscere le linee di intervento della programmazione europea è strategico! Per sapere che carte giocarsi e accedere ai bandi per lo sviluppo delle imprese. Non perdetevi i seminari che Innovacoop sta organizzando con il supporto di Generazioni su Horizon 2020.
9.
C’è un modo più corretto di altri di utilizzare i fondi europei: usiamoli per co-finanziare progetti innovativi o di sviluppo piuttosto che per integrare il reddito.
10.
Non ci sono più scuse. Abbattiamo i confini e andiamo oltre.
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