Le mafie non sono solo violenza e condotta criminale, sono la holding più prolifica del nostro paese, che ha acquisito capacità imprenditoriali ed abilità finanziare. Ma un modo per combattere le mafie c’è: il lavoro.
Occorre ridare vita alle aziende sequestrate e confiscate, valorizzando lo straordinario potenziale che hanno in dotazione. Per questo è necessario costituire una banca dati nazionale che ne tuteli la posizione di mercato, sostenere il percorso di reinserimento dei lavoratori, favorire la riconversione e la ristrutturazione aziendale e agevolare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari. È importante, inoltre, incentivare la costituzione di cooperative dei lavoratori disposti a rilevare l’azienda oggetto della confisca e favorire, per gli stessi, un adeguato percorso di formazione e aggiornamento.
Tutti i cittadini maggiorenni, provvisti di un documento di riconoscimento, potranno firmare presso tutte le Camere del Lavoro d’Italia (elenco completo su www.cgil.it) e le sedi delle associazioni promotrici. Tutte le iniziative saranno segnalate su www.legalitalavoro.it.
Una volta raggiunta la quota necessaria di 50.000 firme, la proposta sarà depositata al prossimo Parlamento, con l’obiettivo di sollecitare le forze politiche per una rapida approvazione.
Lavoro e sviluppo contro le mafie: raccogliamo la sfida!
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